domenica 8 novembre 2020

NAPOLEONE E LA NASCITA DEL CONTROLLO STATALE SULLA SCUOLA - PEDAGOGIA

L’impero napoleonico voleva concentrarsi principalmente sull’organizzazione di un sistema scolastico laico e statale. Riprendendo i progetti di riforma illuministici con l’obbiettivo di imporli a tutti i territori imperiali, Napoleone mise in piedi un sistema d’istruzione molto articolato e per certi versi innovativo. La legge con cui egli mise mano alla scuola di tutto l’Impero risale al 1802. Profondi cambiamenti interessarono l’istruzione secondaria. La vera novità fu rappresentata dal liceo che costituiva l’erede diretto del collegio. Nelle intenzioni di Napoleone il liceo avrebbe dovuto rappresentare la fucina della classe dirigente dell’impero. Il piano di stufi rimase comunque incentrato sulle lingue classiche e sulle materie umanistiche, concepite come indispensabili per la formazione dell’uomo colto. Il liceo aggiornò più contenuti che metodi d’insegnamento. Ciò che distingueva l’istruzione liceale era la sua organizzazione. Un più rigoroso controllo era esercitato sulla vita dei liceali. Il liceo era immaginato come il livello intermedio tra le scuole centrali e l’università, predisposto per accogliere solo gli studenti migliori. Nel marzo del 1808 venne varata la legge che fondò l’università imperiale, composta da tante accademie che dovevano vigilare sui gradi di istruzione inferiori. Negli anni a seguire Bonaparte cercò di rendere il sistema scolastico ancora più gerarchico e centralizzato al fine di renderne più semplice e efficace il controllo. Per garantire la sopravvivenza delle scuole pubbliche era indispensabile circoscrivere quelle private, limitandone l’espansione. L’obbiettivo principale era quello di dotare ogni comune di una scuola a carico delle finanze municipali.

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