venerdì 12 febbraio 2021

PEDAGOGIA

L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI Tra 800 e 900 si moltiplicarono le iniziative per scolarizzare quote significative di adulti analfabeti. Le scuole venivano finanziate da comuni e privati. Le persone frequentavano le biblioteche e questo creò la formazione di un'opinione politica personale. Apposite scuole sostenute economicamente dagli stessi imprenditori, almeno quelli più aperti e illuminati, consentirono specialmente ai più giovani di migliorare la qualità della propria vita. Qualcosa di analogo, anche se in misura meno rilevante, accadde campo agricolo in relazione agli sforzi compiuti per propagandare nuove pratiche di coltivazione e aumentare i rendimenti della terra, giudicata la prima ricchezza della nazione, deciù tardalia industriale nei primi decenni del XX secolo. Numerose forme di istruzione agraria popolare furono predisposte nell'ambità dell'attività delle Cattedre ambulanti dell'agricoltura, spesso realizzate per iniziativa dei Comuni e sostenute anche dal Ministero dell'Agricoltura. Anche le scuole tecniche agrarie svilupparono, oltre ai compiti istituzionali. Puntarono a stimolare nei ceti artigianali e operai una mentalità fondata su un rapporto stretto fra il lavoro manuale e le cognizioni tecniche e scientifiche. La connotazione areligiosa o apertamente anticlericale di molte iniziative e azione capillare delle logge massoniche in campo educativo suscitarono l'allarme del mondo cattolico e provocarono la reazione della Chiesa. I cattolici furono spinti a reagire contro l "insidia" che si celava dietro la filantropia laica e a rispondere con interventi alternativi. Le molteplici iniziative avviate da parroci, comitati di fedeli. Avversando sul piano politico i princìpi dello Stato liberale (al quale non si perdonava la conquista di "Roma capitale"), i cattolici, in altre parole, non tradussero il loro antistatalismo in opposizione all'idea di una nazione italiana. Essi si impegnarono piuttosto una diversa idea di una "Italia cattolica", rivendicata come diversa rispetto a quella che si era formata contro il papa e la Chiesa.

ANTROPOLOGIA

IL MALOCCHIO Le concezioni del malocchio in Europa e Medio Oriente è diffuso ovunque nel mondo, ma in certe aree è stretta della magia, è la credenza nel malocchio, l'idea che uno sguardo insistente o certe parole posano influire negativamente su cose o persone. Quello che in Europe è “malocchio” in molte aree è semplicemente “l'occhio”. In certe culture, come quelle dell'Europa rurale, era fino a non molti anni fa sbagliato fare troppi complimenti per qualche bell'animale posseduto dal contadino. Il malocchio non è considerato qualcosa che si possa trasmettere consapevolmente o in maniera volontaria. Esso è piuttosto qualcosa che care spontaneamente dall'atteggiamento di ammirazione di qualcuno per qualcosa. Non bisogna però dimenticare che in molti casi il malocchio rientra in un sistema di comportamento sociale o, come si direbbe, di "etichetta", il quale non ammette che una persona guardi troppo fissamente qualcuno che non conosce o che si sia troppo intrusivi con complimenti o apprezza relativi a cose o persone. Ciò non toglie tuttavia che anche in questo caso l'etichetta sia basata su idee che non hanno nulla a che vedere con il potere reale dello o delle parole di influenza su cose o persone. Gli atti «porta sfortuna»: Parente stretta del malocchio è la credenza che certi atti, soprattutto involontari, portino sfortuna, che può essere cioè all'origine di una serie di eventi negativi per proteggersi dai quali bisogna ricorrere a gesti e formule precise. In tutta I'Italia, e non solo, è diffuso per esempio, versare il sale o l'olio inavvertitamente porti sfortuna, oppure che rompere uno specchio procuri guai per un certo numero di anni. Chiedersi se le contromisure 'funziona' è sbagliato quanto chiedersi se è vero che versare il sale porti sfortuna o che complimentarsi per qualcosa procuri davvero un theno alla cosa o al possessore della cosa stessa. Le formule e i gesti a cui si ricorre per parare l'eventuale danno procurato da questi atti si affiancano all formule pronunciate e ai gesti compiuti per prevenire la sfortuna. Il tutto forma un complesso di credenze che, da una parte, tende a sottolineare la precarietà dell'equilibrio su cui si regge la nostra vita, e che prende spunto da eventi scelti in maniera arbitraria, mentre, l'altro, tende a far fronte a questa precarietà con risposte rassicuranti che tenero a ristabilire, nella mente di colui che ci crede, l'equilibrio compromesso.

SOCIOLOGIA

GLOBALIZZAZIONE Avere un corpo significa sottostare a determinate leggi che governano tutte le realtà materiali, delimitandone le possibilità di azione. La corporeità umana costituisce una condizione imprescindibile della vita in società quindi è vincolata nello spazio e nel tempo e questo contribuisce a determinare i fenomeni sociali che la caratterizzano. Dal momento che gli esseri umani sono corporei essi possono interagire tra loro solo nello spazio grazie lo spazio solo nel tempo e grazie allo scorrere del tempo. Lo spazio è la condizione che ci permette di vivere insieme entrare in relazione con gli altri agire collettivamente. Esso è anche un limite alle nostre azioni e interazioni. Esistono delle unità elementare di società, dei gruppi di persone, che hanno in comune principalmente il fatto di appartenere alla medesima unità spaziale o geografica. Tali nuclei di società, definiti dalla coappartenenza a un luogo o a una zona geografica sono chiamati comuni locali e sono perlopiù caratterizzati da legami sociali forti. L’appartenenza a una comunità locale il più delle volte fonte di identificazione sociale per l’individui : anche abitare in un quartiere dormitorio contribuisce a determinare la posizione che un individuo occupa nella società. Negli ultimi decenni il processo di industrializzazione e modernizzazione della società ha comportato una riduzione di importanza delle comunità locali; il palcoscenico della vita sociale era costituito dal villaggio rurale e gli stessi centri urbani consistevano in piccole cittadine abitate da poche decine di migliaia di persone. La principale unità territoriale della società era divenuta la grande città, in cui masse di popolazioni senza legami sociali profondi convivono in spazi molto stretti creando un sistema di relazioni basate non più sulla conoscenza personale ma sulle regole anonime e ruoli impersonali. I legami sociali più rilevanti nella vita di ciascuno non sono più determinati prioritariamente dal territorio ma dalle organizzazioni sociali di appartenenza. Nonostante la tendenza della società moderna sostituire legami di comunità con i vincoli sociali impersonali le comunità locali restano per tutti dei punti di riferimento mutando però d’aspetto. La forma territoriale tipica della società industriale è la città che da sempre è indice dell’esistenza di un potere statale centrale a cui singoli individui e le comunità locali devono sottomettersi ogni cultura e ogni s’nazione hanno avuto le proprie città in cui di norma sei sempre concentrato il potere politico economico religioso. Le caratteristiche costanti sono un’area geografica a elevata densità abitativa in cui si concentra per un periodo di tempo duraturo una popolazione vasta ed eterogenea. La città è una grande forma di razionalizzazione della vita umana si risparmiano tempo di energie si produce di più si riesce a far convivere un alto numero di persone a costo però di uniformare personalizzare i rapporti umani che restano inevitabilmente ad un livello superficiale perché ciascuno entra quotidianamente in contatto con tanti altri individui. Grazie alle nuove possibilità di movimento e di comunicazione create dalle innovazioni tecnologiche i rapporti sociali si sviluppano su una scala ormai globale che supera tutti i precedenti confini spaziali e geografici. La globalizzazione è uno stato di connettività complessa della società è una situazione completamente nuova che a importanti conseguenze sia livello macro sociologico degli Stati dell’organizzazione sociale sia livello micro sociologico di singoli individui. La globalizzazione non annulla le distanze fisiche ma le rende più facilmente oltrepassabili trasformando in modo radicale alcune coordinate di fondo della società e della nostra vita quotidiana. Lo stato di connettività complessa delle conseguenze sociali molto profonde il mondo sta rapidamente diventando uno spazio sociale d’economico comune una percezione che si è diffusa massicciamente nel corso degli anni 90 dopo la caduta del sistema sovietico. La società globale e anche detta transnazionale poiché una delle sue caratteristiche principali e di affermarsi indipendentemente dalla volontà dei singoli stati e spesso contro di essa. La globalizzazione è una condizione sociale mondiale che permea la vita delle persone trasformandola in modi non sempre desiderabili vi sono effetti indesiderati infatti che finiscono per generare sentimenti xenofobi o razzisti in certe popolazioni o negli strati sociali più indifesi facendo aumentare la loro distanza dei benestanti dei privilegiati rendendola insormontabile. Nel mondo contemporaneo esistono estese reti di comunicazione attraverso cui si diffondono costantemente non solo informazioni ma anche contenuti simbolici che vanno a permeare la nostra concezione del mondo e dei rapporti sociali. Vi è un fenomeno di globalizzazione del lavoro :’questo fa sì che sia sempre più facile produrre delle merci e dei servizi di uno Stato sfruttando manodopera che risiede invece in un altro dove le retribuzioni sono più basse non necessariamente un paese in via di sviluppo. Anche gli scambi di flussi finanziari sono aumentati in maniera vertiginosa perché legati al denaro elettronico che cioè esiste solo in forma di dati informatici. La globalizzazione politica si manifesta soprattutto attraverso una perdita di potere dello Stato nazionale si parla quindi di un potere di tipo sempre più transnazionale. Un aspetto caratteristico di questa tendenza è che le relazioni internazionali non riguardano più soltanto le tradizionali questioni della geopolitica ma anche questioni un tempo nazionali o locali come l’inquinamento la droga il terrorismo la condizione femminile. Esiste anche una dimensione ecologica della globalizzazione in cui la conservazione delle risorse del pianeta non può essere più considerata di sola pertinenza dell’autorità locali e nazionali. La globalizzazione è dunque un complesso insieme di processi che coinvolgono quasi tutti gli aspetti del vivere associato. la recrudescenza del problema delle minoranze nazionali può essere letta come una forma di difesa della tendenza globalizzante. Parallelamente alla consapevolezza pubblica del processo di globalizzazione è cresciuto a livello mondiale anche il movimento cosiddetto no global che ha fatto della battaglia contro la globalizzazione la propria bandiera. Pur essendo molto frammentato il movimento no global è riuscito a trovare forme di azione piuttosto efficace e a volte persino eclatanti in parte anche violenti come le grandi manifestazioni di piazza in occasione di alcuni eventi più seguiti e celebrati della politica globale.

PEDAGOGIA

Il Metodo Montessori è una disciplina il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità. Secondo Maria Montessori...